Centro Studi Helios

SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO: BANCA DATI LEZIONI "SICUREZZA"

Centro Studi Helios

LA PRESENTE BANCA DATI PUO' ESSERE UTILIZZATA PER REALIZZARE PERCORSI FORMATIVI  IN RELAZIONE A SPECIFICHE ESIGENZE SETTORIALI

 

 

REV. 1 DEL 01/06/2012

CODICE

AREA

NUM. LEZIONI

SA

NORMATIVA

8

SB

INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DEI RISCHI

35

SC

IL RISCHIO CHIMICO E DA AGENTI CANCEROGENI

9

SD

IL RISCHIO BIOLOGICO

8

SE

RISCHI FISICI

14

SF

RISCHI INFORTUNI E DPI

13

SG

RISCHI DA ESPLOSIONI E SICUREZZA ANTINCENDIO

5

SH

RISCHI ORGANIZZAZIONE LAVORO

8

SI

SISTEMI DI GESTIONE PER LA SICUREZZA

5

SL

GESTIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI

10

 

TOTALE LEZIONI

115


 
  1. NORMATIVA

 

SA1: Le Fonti di diritto

La Gerarchia delle Fonti di diritto

 

SA2: Legislazione Europea in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro

La Legislazione Europea: I principi, Le direttive; La filosofia comunitaria; La strategia in materia di sicurezza sul lavoro

 

SA3: Le fonti normative in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro

Modulo A. La Legislazione italiana 1

Modulo B. La Legislazione italiana 2

Modulo C. Ulteriori fonti normative

 

SA4: Il D.Lgs 81/08: Struttura Generale 

Modulo A. La Struttura generale del D.Lgs 81/08

 

 

SA5. I soggetti interessati

I Soggetti Interessati: Datore di lavoro; Dirigente; Preposto; Responsabile del servizio di prevenzione e protezione; Addetto al servizio di prevenzione e protezione; Servizio di prevenzione e protezione dai rischi; Medico competente; Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;

Gli organismi istituzionali: ASP – Dipartimento di Prevenzione; INAIL; ex ISPESL ; ex IPSEMA;  Organismi Paritetici

 

SA6. Obblighi del datore di lavoro, dei dirigenti e dei preposti

Obblighi del datore di lavoro dei dirigenti e dei preposti

 

SA7. Obblighi dei lavoratori

Obblighi dei lavoratori

 

SA8. Obblighi del medico competente e di altre figure interessate

Obblighi del medico competente; Obblighi di altre figure individuate dal D.Lgs 81/08

 

 

 

 

  1. INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DEI RISCHI

 

SB1:  Rischio di infortunio in funzione del contesto e del processo lavorativo.

Rischio e contesto lavorativo; Rischio e processo lavorativo; Tipi di rischio; esempi di tipi di rischio: Rischio e fasi lavorative in un laboratorio di analisi; Rischio e attività di magazzino; Rischio e attività di ufficio; Fattori di infortunio; 

 

SB2: Il rischio sociale

La qualità dell’ambiente sociale; Ambiente sociale; mobbing, burn-out, stress; Età ed esperienza lavorativa; Le donne nel mondo del lavoro; I lavoratori stranieri; Percezione del rischio; Prevenzione del rischio;

 

SB3: Il Fenomeno infortunistico

Rischio e posizione lavorativa; Valutazione del rischio; Rischi infortunistici; Rischi igienico-ambientali; Rischi trasversali; Rischi e tecnologia; definizione di infortunio; Infortuni e Inail; Un indagine Inail;

 

SB4: Le malattie professionali

Infortuni e malattie professionali; Definizione di malattie professionali; Infortuni e Inail; Un indagine Inail; Malattie tabellate e non tabellate; Le malattie tabellate più diffuse; I costi degli infortuni e delle malattie professionali; Assicurazione INAIL; Tutele speciali

 

SB5:  Individuazione e valutazione dei rischi: Concetti base

Termini e definizioni; Tipi di rischio: rischio percepibile, calcolato, reale;

 

SB6:  Individuazione e valutazione dei rischi: Il Grafico del rischio

Il Grafico del rischio: probabilità, danno e magnitudo, la matrice del rischio

 

SB7:  Metodologie di individuazione e analisi dei rischi 1

Modalità per l’identificazione dei  pericoli: Liste di controllo (check-list), Revisione di Sicurezza (Safety Reviev), What If, Albero degli Eventi (Event Tree Analysis "ETA"), L'albero dei guasti (Fault Tree Analysis "FTA").

 

SB8:  Metodologie di individuazione e analisi dei rischi 2

Modalità per l’identificazione dei  pericoli: Analisi di Operatività o tecnica HAZOP (Hazard and Operability Analysis), HEA (Human Error Analysis), Analisi Causa/Conseguenze , Analisi/Studi Statistici, Calcolo delle Conseguenze, FMEA E FMECA.

 

SB9:  Principi generali per la valutazione dei rischi relative alle macchine

Concetti base:  Norme Tecniche, Norme armonizzate, Norme ISO/EN/UNI, Norme di sicurezza  per le macchine; introduzione alla norma UNI EN ISO 14121-1:2007 (12100:2010)

 

SB10: La norma UNI EN ISO 12100:2010: Approfondimenti

Termini e definizioni: zona di pericolo, zona pericolosa, evento pericoloso, situazione pericolosa, uso previsto di una macchina, macchinario, macchina, malfunzionamento, misura di protezione, uso scorretto ragionevolmente prevedibile, rischio residuo, Identificazione dei pericoli; Principi Generali per la valutazione del rischio: analisi dei rischi, ponderazione dei rischi.

 

SB11:  Valutazione del rischio: concetti base

Concetti base: Prevenzione del rischio, Valutazione del rischio, Scopo della valutazione dei rischi, Fasi della valutazione del rischio, Ruoli e responsabilità dei datori di lavoro, Ruoli e responsabilità dei lavoratori ; Suggerimenti per chi valuta i rischi; Documentare la valutazione dei rischi.

 

SB12: I rischi: Concetti base

Concetti base; rischi biologici; rischi chimici; rischi da radiazioni; Rischio da Movimentazione manuale dei carichi; Rischio dall’uso di videoterminali; mobbing; burn-out; stress; rischio elettrico; Il rischio sociale; la percezione del rischio.

 

SB13: Classificazione dei rischi

Rischi per la Sicurezza; Rischi per la Sicurezza dovuti a rischi di natura infortunistica; Rischi per la salute dovuti a rischi di natura igienico ambientali; Rischi per la sicurezza e la salute dovuti a rischi di tipo trasversale

 

SB14: Valutazione del rischio: Un approccio graduale

Principi per la valutazione dei rischi; Un approccio graduale a fasi: Individuare i pericoli e le persone a rischio, Valutare e attribuire un ordine di priorità ai rischi, Decidere l’azione preventiva,  Intervenire con azioni concrete, Controllo e riesame

 

SB15:  Errori Frequenti nella valutazione dei rischi

Valutazione a 5 fasi:  errori nelle 5 fasi,

 

SB16: Criteri procedurali per la valutazione del rischio

Identificazione delle Sorgenti di Rischio;  Individuazione dei Rischi di Esposizione; ‘STIMA’ dei Rischi di Esposizione; esempi di identificazione di rischio per la sicurezza e la salute;

 

SB17: Il Documento di analisi e valutazione del rischio

Riferimenti normativi: Oggetto della valutazione dei rischi, Modalità di effettuazione della valutazione dei rischi; Profilo di rischio, Lavoratori a rischio; Procedure in materia di tutela delle lavoratrici madri;

 

SB18. Il Documento unico di valutazione dei rischi da interferenza

Il Documento unico di valutazione dei rischi da interferenza (DUVRI); gli obblighi connessi ai contratti di appalto   o d'opera o di somministrazione (art. 26 D.Lgs. 81/2008). Il sistema di qualificazione delle imprese

 

SB19. Linee guida ISPESL

Linee guida ISPESL per la redazione del Documento di Sicurezza applicato alle strutture del S.S.N  

 

SB20. Un esempio di valutazione dei rischi in ambito socio sanitario: Lesioni da punture di ago

Valutazione dei rischi e lesioni da punture di ago; Modalità per l’esecuzione dei prelievi

 

SB21. Esempi di valutazione dei rischi: Autofficine

Autofficine: Caratteristiche del comparto: I principali fattori di rischi; Prevenzione e modalità operative per la riduzione dei rischi. 

 

SB22. Esempi di valutazione dei rischi: Edilizia

Edilizia: Caratteristiche del comparto: I principali fattori di rischi; Prevenzione e modalità operative per la riduzione dei rischi. 

 

SB23. Esempi di valutazione dei rischi: Allevamento di bovini e suini

Allevamento di bovini e suini: Caratteristiche del comparto: I principali fattori di rischi; Prevenzione e modalità operative per la riduzione dei rischi. 

 

SB24. Esempi di valutazione dei rischi: Caseifici

Caseifici: Caratteristiche del comparto: I principali fattori di rischi; Prevenzione e modalità operative per la riduzione dei rischi. 

 

SB25. Esempi di valutazione dei rischi: Le imprese di pulizia

Imprese di pulizia: Caratteristiche del comparto: I principali fattori di rischi; Prevenzione e modalità operative per la riduzione dei rischi. 

 

SB26. Esempi di valutazione dei rischi: Acconciatori

Acconciatori: Caratteristiche del comparto: I principali fattori di rischi; Prevenzione e modalità operative per la riduzione dei rischi. 

 

SB27. Esempi di valutazione dei rischi: Ristorazione

Acconciatori: Caratteristiche del comparto: I principali fattori di rischi; Prevenzione e modalità operative per la riduzione dei rischi. 

 

SB28. Esempi di valutazione dei rischi: Supermercati

Supermercati: Caratteristiche del comparto: I principali fattori di rischi; Prevenzione e modalità operative per la riduzione dei rischi. 

 

SB29. Classificazione dei rischi negli uffici

Rischi per la Sicurezza dovuti a rischi di natura infortunistica: Strutture, Macchine, Piccoli utensili, Impianti Elettrici, Sostanze pericolose, Incendio-esplosioni; Rischi per la salute dovuti a rischi di natura igienico ambientali: Agenti chimici, Agenti fisici, Agenti Biologici; Rischi per la sicurezza e la salute dovuti a rischi di tipo trasversale: Organizzazione del lavoro, Fattori Ergonomici.

 

 

SB30. Classificazione dei rischi nei settori commerciali

Rischi per la Sicurezza dovuti a rischi di natura infortunistica: Strutture, Macchine, Piccoli utensili, Impianti Elettrici, Sostanze pericolose, Incendio-esplosioni; Rischi per la salute dovuti a rischi di natura igienico ambientali: Agenti chimici, Agenti fisici, Agenti Biologici; Rischi biologici a seguito di rapporti interpersonali e attività di pulizia;Rischi per la sicurezza e la salute dovuti a rischi di tipo trasversale: Organizzazione del lavoro, Fattori Ergonomici.

 

SB31. Classificazione dei rischi di comparto (Alberghi e Ristoranti)

Rischi per la Sicurezza dovuti a rischi di natura infortunistica: Strutture, Macchine, Piccoli utensili, Impianti Elettrici, Sostanze pericolose, Incendio-esplosioni; Rischi per la salute dovuti a rischi di natura igienico ambientali: Agenti chimici, Agenti fisici, Agenti Biologici; Rischi biologici a seguito di rapporti interpersonali e attività di pulizia; Rischi per la sicurezza e la salute dovuti a rischi di tipo trasversale: Organizzazione del lavoro, Fattori Ergonomici.

 

SB32. Classificazione dei rischi di comparto: Reparto operatorio

Rischi per la Sicurezza dovuti a rischi di natura infortunistica: Strutture, Impianti, Dispositivi elettromedicali; Sostanze pericolose, Incendio; Rischi per la salute dovuti a rischi di natura igienico ambientali: Agenti chimici: Agenti anestetici, Agenti fisici: microclima, illuminazione Radiazioni, Agenti Biologici; Rischi per la sicurezza e la salute dovuti a rischi di tipo trasversale: Organizzazione del lavoro.

 

SB33. Classificazione dei rischi di comparto: Pronto Soccorso

Rischi per la Sicurezza dovuti a rischi di natura infortunistica: Strutture, Impianti, Apparecchiature tecniche; Sostanze pericolose, Incendio; Rischi per la salute dovuti a rischi di natura igienico ambientali; Agenti chimici: farmaci, disinfettanti, detergenti, prodotti in lattice;  Agenti fisici; microclima, illuminazione, Agenti Biologici; Rischi per la sicurezza e la salute dovuti a rischi di tipo trasversale: Organizzazione del lavoro, posture e sforzi muscolari.

 

 

 

 

 

 

 

SB34. Classificazione dei rischi di comparto: Studi dentistici

Rischi per la Sicurezza dovuti a rischi di natura infortunistica: Strutture, Impianti, Dispositivi medicali ed elettromedicali; Sostanze pericolose; Incendio; Rischi per la salute dovuti a rischi di natura igienico ambientali; Agenti chimici: Agenti anestetici, Agenti fisici: Radiazioni, Agenti Biologici; Rischi per la sicurezza e la salute dovuti a rischi di tipo trasversale; Gestione dei rifiuti speciali

 

SB35. Classificazione dei rischi di comparto: Blocco Parto

Rischi per la Sicurezza dovuti a rischi di natura infortunistica: Strutture, Impianti, Apparecchiature tecniche; Sostanze pericolose, Incendio; Rischi per la salute dovuti a rischi di natura igienico ambientali; Agenti chimici: farmaci, disinfettanti, detergenti, prodotti in lattice;  Agenti fisici; microclima, illuminazione, radiazioni, ustioni; Agenti Biologici; Rischi per la sicurezza e la salute dovuti a rischi di tipo trasversale: Organizzazione del lavoro, posture e sforzi muscolari.

 

 

  1.  IL RISCHIO CHIMICO E DA AGENTI CANCEROGENI

SC1. Rischio chimico: Definizioni e concetti base

Rischio Chimico; Le persone esposte al rischio chimico in ambito sanitario; Considerazioni Tossicologiche; Le modalità di azione e gli effetti tossicologici; Vie di penetrazione nell’organismo; I criteri di valutazione della tossicità di una sostanza.

 

SC2. Rischio chimico: Classificazione ed etichettatura

La classificazione delle sostanze pericolose; etichettature;

 

SC3. Rischio chimico: Nuovi simboli di pericolo

I nuovi simboli in base al regolamento 1272/2008/CE.

 

SC4. Rischio chimico: Riferimenti normativi

Definizioni; Valutazione dei rischi; Misure e principi generali per la prevenzione dei rischi; Misure specifiche di protezione e di prevenzione; Disposizioni in caso di incidenti o di emergenze; Sorveglianza sanitaria; Cartelle sanitarie e di rischio

 

SC5: Misure di prevenzione e controllo dei rischi chimici

I dispositivi di protezione individuale; alcune regole di buon comportamento; Misure di Prevenzione Inail sul rischio chimico

 

SC6: Agenti chimici pericolosi e forme di tossicità

Agenti chimici pericolosi; Forme di tossicità: epatotossicità, nefrotossicità, emotossicità, neurotossicità; Agenti epatossici; Agenti nefrotossici; Agenti emotossici; Agenti neurotossici; Agenti cancerogeni

 

SC7: Classificazione degli agenti chimici in funzione dello stato di aggregazione

Classificazione degli agenti chimici in funzione dello stato di aggregazione: Solidi (polveri e fibre), Solidi Pneumatici (fumi), Liquidi (aerosol, nebbie), Aeriformi (gas, vapori) Forme miste (smog); Induttori dell’aerodispersione; Polveri; Nebbie; Fumi; Gas, Vapori.

 

SC8: Rischi cancerogeni e mutageni

Termini e Concetti base; Classificazione degli agenti cancerogeni e mutageni: Classificazione CE, classificazione IARC; Sostanze cancerogene e/o mutagene secondo il DLgs. 81/08; Frasi di rischio; Riferimenti normativi; elenco degli agenti cancerogeni suddivisi per comparto lavorativo;

 

SC9: Esempi di misure di prevenzioni rischi cancerogeni

Misure di Prevenzione per i lavoratori esposti a chemioterapici antiblastici in ambiente sanitario

 

  1. IL RISCHIO BIOLOGICO

SD1. Rischio Biologico:  Definizioni e concetti  base

Definizioni: agente biologico, microrganismo, microrganismo geneticamente modificato, coltura cellulare, pericolo, rischio; Modalità di trasmissione del rischio biologico;

 

SD2. Rischio Biologico: Cenni sull’uso della segnaletica

Cenni sull’uso della segnaletica: pericoli, divieti, obblighi, mezzi di primo soccorso e le vie d'esodo, i mezzi antincendio.

 

SD3.  Rischio Biologico:  Riferimenti normativi 1

Comunicazioni; Autorizzazioni; classificazione degli agenti biologici; attività lavorative che possono comportare rischi biologici; settori lavorativi interessati al rischio biologico.

 

SD4.  Rischio Biologico:  Riferimenti normativi 2

Valutazione dei rischi biologici; Misure tecniche, organizzative, procedurali; Misure igieniche; Misure specifiche per strutture sanitarie; Misure specifiche per i laboratori; Misure di emergenza; Informazioni e formazione .

 

SD5. Rischio Biologico: Le misure di contenimento

Il concetto di contenimento; livello di contenimento fisico primario e secondario; le misure di contenimento; Norme di biosicurezza per laboratori che trattano campioni di origine umana o animale;

 

SD6. Cappe di Sicurezza biologica

Cappe di Sicurezza biologica di Classe 1, 2  e 3; corretto uso delle cappe; Barriere Secondarie: Misure strutturali e gestione degli spazi; Spazi per il personale

 

SD7. Misure di prevenzione e controllo dei rischi biologici

Le precauzioni universali; Misure di prevenzione e  controllo: Igiene delle mani; Raccomandazioni per la prevenzione ed il controllo dei rischi biologici;

 

SD8. Misure di prevenzione e controllo dei rischi biologici 2

Rischi biologici a seguito di rapporti interpersonali e attività di pulizia Esempi di procedure operative: pulizie ordinarie e straordinarie

 

 

  1. RISCHI FISICI

SE1. I Rischi fisici: Concetti base

Concetti base: Agenti fisici, Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, campi elettromagnetici, Radiazioni ottiche artificiali “ROA”; Esempi di sorgenti; I soggetti particolarmente sensibili al rischio  Radiazioni ottiche artificiali;

 

SE2. Valutazione dei rischi fisici.

Valutazione del rischio di un agente fisico; Criteri per la valutazione dei rischi per gli ultrasuoni, infrasuoni, microclima e atmosfere iperbariche; Valutazione del rischio in caso di radiazioni ottiche naturali.

 

 

SE3. Rischio da radiazioni : Definizioni e concetti base

Definizioni e concetti base: radiazioni elettromagnetiche, ionizzazione, radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, sorgenti radioattive; la normativa di riferimento; Effetti biologici delle radiazioni

 

SE4. Rischio da radiazioni: Obblighi delle figure professionali 

Obblighi dei datori di lavoro, dirigenti e preposti; Obblighi dell’esperto qualificato; Obblighi del medico autorizzato/competente; Adempimenti nei confronti dei lavoratori (D.Lgs. 230/95)

 

SE5. I campi elettromagnetici impiegati per terapia fisica 

(Identificazione delle sorgenti di rischio e descrizione delle attività connesse al loro utilizzo; Individuazione dei soggetti esposti: Rischi per gli utenti; Rischi per i lavoratori; Rischi per la popolazione; Formazione dei lavoratori addetti; Valutazione dei livelli di esposizione; Misure ambientali; Misure di emissione; Misure di compatibilità elettromagnetica; Verifiche strumentali sulle prestazioni di funzionamento delle apparecchiature; Uso dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI))

 

SE6. Le sorgenti artificiali di radiazione ultravioletta.

(Identificazione delle sorgenti di rischio e descrizione delle attività connesse al loro utilizzo; Individuazione dei soggetti esposti: Rischi per gli utenti; Rischi per i lavoratori; Rischi per la popolazione; Formazione dei lavoratori addetti; Valutazione dei livelli di esposizione; Misure ambientali; Misure di emissione; Misure di compatibilità elettromagnetica; Verifiche strumentali sulle prestazioni di funzionamento delle apparecchiature; Uso dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI))

 

SE7. La prevenzione dei rischi da esposizione a laser

(Identificazione delle sorgenti di rischio e descrizione delle attività connesse al loro utilizzo; Individuazione dei soggetti esposti:Formazione dei lavoratori addetti; Valutazione dei livelli di esposizione; Verifiche strumentali; Uso dei Dispositivi di Protezione Individuale)

 

 

SE8. Videoterminali

Aspetti normativi: Definizioni, Obblighi del datore di lavoro, Svolgimento quotidiano del lavoro, Sorveglianza sanitaria, Sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigente;

 

SE9. Linee Guida sull'uso dei terminali

Linee Guida sull'uso dei terminali (D.M 02/10/2000); Esercizi di rieducazione visiva.  

 

SE10. Illuminazione

Flusso Luminoso  (F); Intensità Luminosa (I); Luminanza (L); Illuminamento (E); Requisiti dell’illuminazione; Riflessioni da sorgenti naturali; Illuminazione artificiale: Requisiti prestazionali; illuminazione di emergenza; illuminazione di sicurezza; illuminazione di sicurezza per l'esodo; Livello di illuminamento delle vie d’esodo.

 

SE11. Microclima

Il microclima; Fisiologia della termoregolazione: La temperatura corporea, Omeotermia, Scambio termico, Conduzione, Convezione, Irraggiamento, Evaporazione, Cessione dell’energia termica, Acclimatazione controllata; Microclima in ambienti moderati; Microclima in ambienti caldi; Valutazione del Comfort microclimatico: Indici microclimatici, Equazione del bilancio termico .

 

SE12.  Il rumore

Effetti del rumore;  rumore: Definizioni  (Art. 188 D.Lgs 81/08); rumore: valori limite di esposizione e valori di azione (Art. 189 D.Lgs 81/08); rumore: valutazione del rischio; Superamento dei valori inferiori d'azione; Superamento dei valori superiori d'azione; Superamento dei valori limite di esposizione.

 

SE13.  Le vibrazioni

Effetti delle vibrazioni;  rumore: Esempi di sorgenti di rischio di esposizione a vibrazioni del sistema mano- braccio; vibrazioni: Definizioni  (Art. 200 D.Lgs 81/08); vibrazioni: valutazione del rischio; Valori di riferimento; Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio; Vibrazioni trasmesse al corpo intero; Metodi per effettuare la valutazione del rumore; Misure di protezione

 

SE14. Ambienti di lavoro

Ambienti di lavoro:  Stabilità e solidità; Altezza, cubature e superficie; Pavimenti, muri e finestre; Vie di circolazione; Vie ed uscite di emergenza; Porte e portoni; scale; Posti di lavoro e di passaggio e luoghi di lavoro esterni; 

 

  1. RISCHI INFORTUNI E DPI

 

 

SF1. La corrente elettrica e i suoi effetti sul corpo umano

La corrente elettrica; Elettrocuzione (scossa elettrica); La corrente elettrica ed il corpo umano: Tetanizzazione, Arresto della respirazione, Fibrillazione ventricolare, Ustioni;

 

SF2. Il rischio elettrico

Il rischio elettrico; Contatto diretto; Contatto indiretto; Arco elettrico; Incendi di origine elettrica; Le sovracorrenti negli impianti; Dispersioni e correnti di guasto a terra; Cattivi contatti; Guasti nelle apparecchiature;

 

SF3. Prevenzione e gestione delle emergenze

Protezione contro i contatti diretti: Protezioni Totali, Protezioni Parziali, Interruttore differenziale; Protezioni contro i contatti indiretti: Protezioni con e senza interruzione automatica del circuito, I locali o gli ambienti isolanti; misure protettive; Comportamenti in caso di emergenza; Alcune semplici misure preventive; I Consigli IMQ per la sicurezza.

 

SF4. Il rischio elettrico e D.Lgs 81/08

Il rischio elettrico: riferimenti normativi: Obblighi del datore di lavoro, valutazione dei rischi elettici, Requisiti di sicurezza, Lavori sotto tensione, Lavori in prossimità di parti attive, Valori delle tensioni nominali di esercizio delle macchine ed impianti elettrici, Protezioni dai fulmini,  Protezione di edifici, impianti strutture ed attrezzature, Verifiche e controlli; La normativa tecnica sugli impianti elettrici; Il DM 37/08: classificazione degli impianti, imprese abilitate, progettazione realizzazione e installazione  degli impianti elettrici,  Dichiarazione di conformità, istruzione dell'impianto elettrico.

 

SF5. La normativa sugli impianti elettrici

La normativa sugli impianti di terra: la norma CEI 64-8; funzioni dell'impianto di messa a terra; la famiglia delle norme CEI

 

 

SF6. Il rischio meccanico

Il rischio meccanico; Pericoli di natura meccanica; macchine e rischi associati: Meccanici, Elettrici e da radiazioni, Termici, da rumore, da vibrazioni, Da prodotti e materiali in lavorazione,  dall’inosservanza dei principi ergonomici, altri pericoli legati alle macchine;

 

SF7. Attrezzature e D.Lgs. 81/08

Attrezzature e D.Lgs. 81/08: requisiti di sicurezza, obblighi del datore di lavoro,  obblighi dei noleggiatori e dei concedenti in uso,  informazione e formazione.   

 

SF8. La sicurezza delle macchine

La nuova Direttiva Macchine (2006/42/CE): definizioni, Campo di applicazione, Contenuti della direttiva, Obblighi del costruttore, Marcature CE.

 

SF9. Norme generali di protezioni delle Macchine

Norme generali di protezioni delle Macchine: protezioni, dispositivi di comando; Comportamenti dell’operatore alle macchine: esempi e casi pratici.

 

SF10. Cadute dall’alto

Lavori con rischio di caduta dall'alto; Analisi del rischio di caduta dall’alto; Tipologie di rischi; Riduzione dei rischi; Metodologia di individuazione, eliminazione e riduzione dei rischi professionali specifici; Classificazione dei dispositivi di protezione individuali anticaduta;

 

SF11. Sistemi di protezione anticaduta: termini e definizioni

Termini e definizione dei sistemi di protezione anticaduta; Cadute dall’alto e D.Lgs 81/08: Obblighi del datore di lavoro nell'uso di attrezzature per lavori in quota, Sistemi di protezione contro le cadute dall'alto, Norme tecniche europee

 

SF12. Sistemi di arresto caduta

Sistema di arresto caduta con dispositivo anticaduta di tipo guidato comprendente una linea di ancoraggio rigida; Sistema di arresto caduta con dispositivo anticaduta di tipo guidato comprendente una linea di ancoraggio flessibile; Sistema di arresto caduta di tipo retrattile vincolato ad un punto di ancoraggio fisso; Sistema di arresto caduta costituito da una imbracatura per il corpo, un assorbitore di energia ed un cordino vincolato ad un punto di ancoraggio fisso; requisiti generali dei sistemi di arresto caduta; tipologie di caduta: Caduta libera, Caduta libera limitata, Caduta contenuta, Caduta totalmente prevenuta; Priorità dei livelli di protezione; Generalità per la scelta dei sistemi di arresto caduta anticaduta; uso dei sistemi anticaduta

 

SF13. I Dispositivi di Protezione Individuali (DPI)

DPI e D.Lgs 81/08; Tipologie di DPI: Protezione delle vie respiratorie, Protezione degli arti superiori, Protezione degli occhi, Protezione dell'udito, Protezione del capo, Protezione degli arti inferiori, Protezione da cadute dall'alto, Protezione del corpo e della pelle.

 

 

 

 

  1. RISCHI DA ESPLOSIONI E SICUREZZA ANTINCENDIO

 

SG1. Gli incendi

Principi della combustione; il triangolo del fuoco; combustibile; comburrente; calore; campi di infiammabilità; Reazione al fuoco dei combustibili; esempi di combustibili che determinano diverse categorie di incendi; Fasi dell'incendio; Effetti dell'incendio;

 

SG2. Le principali cause di un incendio

I Prodotti della combustione: gas di combustione, fiamme, fumo, calore; Le principali cause di un incendio: Cause di origine elettrica, cause derivate dalla negligenza dei lavoratori, cause di origine termica di macchine ed impianti, anomalie di funzionamento di macchine ed impianti, azioni dolose; statistiche settoriali; Le sorgenti di Innesco. 

 

SG3. Prevenzione degli incendi

Quadrilatero del fuoco; le sostanze estinguenti: acqua, schiuma, polveri, gas inerti, idrocarburi alogenati (HALON), agenti estinguenti alternativi all’halon; Procedure operative da adottare in caso di emergenza; il Piano di emergenza; Procedure da attuare in caso di incendio; Procedure per l’esodo.

 

SG4. Il Rischio da esplosioni

Il Rischio da esplosioni; Direttive Atex: 94/9/CE e 99/92/CE; Protezione da atmosfere esplosive e D.Lgs 81/08

 

SG5. Il D.M 10 marzo 1998

Il DM 10 Marzo 1998: struttura e articoli principali; Linee guida per la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi  di  lavoro: valutazione dei rischi, identificazione dei pericoli di incendio,  identificazione dei lavoratori e di altre persone esposte ai rischi di incendio, eliminazione o riduzione dei rischi di incendio,  classificazione del livello di rischio di incendio, adeguatezza delle misure di sicurezza.

 

 

 

 

  1. RISCHI ORGANIZZAZIONE LAVORO

 

SH1. Cenni di anatomia e rischi da movimentazione manuale dei carichi

Cenni di anatomia; Le lesioni causate dalla movimentazione manuale

 

SH2. Movimentazione manuale dei carichi: normativa

D.Lgs 81/08 Titolo VI: Movimentazione manuale dei carichi; Obblighi del Datore di Lavoro; Valutazione dei rischi; Informazione, formazione e addestramento.

 

SH3. Movimentazione manuale dei carichi: linee guida

Buone prassi e linee guida; Gli effetti fisici della movimentazione manuale dei carichi; Nozioni su equilibrio e stabilità, Nozioni sui movimenti “essenziali”

 

SH4. Il lavoro notturno

Rischi trasversali; il lavoro notturno; la Direttiva comunitaria 93/104/CE; il D.Lgs. 532/99 “Disposizioni in materia di lavoro notturno” che ha recepito la Direttiva comunitaria 93/104/CE; la Circolare n. 8 del 3 marzo 2005 del Ministero del Lavoro;

 

SH5. Lo Stress da lavoro correlato

La costrizione lavorativa; La circolare Inail 71/2003 sulla costrittività organizzativa; stress da lavoro correlato e D.Lgs. 81/08; l’accordo interconfederale  9/06/2008; Linee guida Inail e Indirizzi della Regione Lombardia sullo stress correlato.

 

SH6.   Gli incidenti stradali

I fattori di rischio: il comportamento e lo stato psicofisico del conducente, le condizioni e la sicurezza dei mezzi di trasporto, fattori ambientali; La distrazione; La stanchezza; L’alimentazione; Le cinture di sicurezza; Le posture e l’ergonomia

 

SH7.  Movimentazione merci

Rischi connessi all'uso di mezzi di trasporto (ruspe, camion, ecc) in relazione alle operazioni di movimentazione; rischio connesso all'uso di apparecchi si sollevamento (montacarichi, argano, gru, ecc) in relazione alle operazioni di movimentazione; Caratteristiche strutturali e organizzative del lavoro nella movimentazione merci; Banchine di carico-scarico; Rampe di carico-scarico e Piattaforme mobile; Pavimentazioni; Operazioni di carico scarico con lavoro in quota; Procedure di sicurezza nel carico scarico delle merci.

 

 

SH8.  Procedure operative per il primo soccorso

Raccomandazioni generali in caso d'infortunio o malore;  Comunicazione con il sistema di emergenza del S.S.N; Ciò che non bisogna fare durante il pronto soccorso; Comportamenti in caso di infortunio.   

 

I. SISTEMI DI GESTIONE

 

SI1. I Modelli di Organizzazione e di Gestione

Il D.Lgs. 231/2001: La responsabilità amministrativa da reato; descrizione dei principali articoli del D.Lgs 231/2001;  Modelli di organizzazione e di gestione  (D.Lgs. 81/08 Art. 30).

 

SI2. Sistemi di Gestione della Sicurezza SGSL UNI INAIL

Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL):  concetti base;  Struttura delle Linee Guida UNI INAIL:  Finalità, Sequenza ciclica di un SGSL, La politica per la sicurezza e salute sul lavoro, Pianificazione, Struttura e organizzazione del sistema, Rilevamento e analisi dei risultati e conseguente miglioramento del sistema.

 

SI3. Sistemi di Gestione della Sicurezza OHSAS 18001

Cenni alla norma internazionale OHSAS 18001 (Occupational Health and Safety Assessment Series); Iter di certificazione del sistema di gestione della sicurezza

 

SI4. Sistemi di Gestione Integrati

Cenni alla integrazione di sistemi 

 

SI5. Comparazione requisiti art. 30 81/08 e modelli organizzativi  di riferimento

La Circolare del Ministero del Lavoro del 11/07/2011; Indicazioni per l'adozione del sistema disciplinare nel modello di organizzazione e gestione ex art.30 del D.Ls 81/08; Tabella di correlazione tra BS OHSAS 18001:2007, IS0 9001:2008 e ISO 14001:2004; Tabella di correlazione tra i requisiti richiesti dall’art.30, D.Lgs. 81/2008, con quelli delle linee guida UNI INAIL e delle BS OHSAS 18001:2007

 

L. GESTIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI

 

SL1.I rifiuti sanitari

La normativa sui rifiuti; Classificazione dei rifiuti; Classificazione dei rifiuti sanitari; Definizioni e Concetti base

 

SL2. La Gestione dei rifiuti sanitari

I rischi associati ai rifiuti sanitari: rischio chimico, rischio infettivo, rischio meccanico;  il processo di Gestione dei rifiuti; classificazione e attribuzione del codice CER; raccolta, confezionamento e movimentazione interna dei rifiuti

 

SL3. Registrazioni, trasporto e smaltimento

Registrazioni e adempimenti amministrativi;  trasporto e smaltimento; Alcuni esempi di trasporto e smaltimento di rifiuti speciali: Rifiuti speciali pericolosi a rischio infettivo, Rifiuti speciali pericolosi non a rischio infettivo

 

SL4. Scheda Tecnica: Gestione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo taglienti e pungenti

Classificazione; descrizione;  attribuzione del codice CER; raccolta e confezionamento nel luogo di produzione del rifiuto; movimentazione interna; conferimento al deposito temporaneo; registrazioni e adempimenti amministrativi; trasporto; smaltimento finale

 

SL5. Scheda Tecnica: Gestione dei rifiuti a rischio infettivo non taglienti e pungenti

Classificazione; descrizione;  attribuzione del codice CER; raccolta e confezionamento nel luogo di produzione del rifiuto; movimentazione interna; conferimento al deposito temporaneo; registrazioni e adempimenti amministrativi; trasporto; smaltimento finale

 

SL6. Sterilizzazione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo

La normativa sulla sterilizzazione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo; aspetti di carattere gestionale: principali ruoli e responsabilità

 

SL7. Lo smaltimento dei rifiuti pericolosi di origine chimica

Rifiuti pericolosi a rischio chimico; Esempio di protocollo per lo Smaltimento dei Rifiuti Pericolosi di origine Chimica

 

SL8. Acque reflue provenienti da attività sanitarie

Classificazione degli scarichi; normativa di riferimento e obblighi e autorizzazioni; Casi specifici: reflui dei laboratori di analisi, centri trasfusionali, anatomie patologiche

 

SL9. Rifiuti sanitari che richiedono particolari modalità di smaltimento

Classificazione; Farmaci scaduti o inutilizzabili; Medicinali citotossici e citostatici; Modalità operative per la gestione dei rifiuti sanitari che richiedono particolari modalità di smaltimento

 

SL10. Cenni al Sistema di Gestione Ambientale (SGA)

         Definizioni e concetti base; Struttura della UNI EN ISO 14001:2004; Analisi Ambientale Iniziale

 

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SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO: ELENCO LEZIONI IN BASE AI RISCHI SPECIFICI DI COMPARTO